domenica 1 aprile 2018

La storia del regno



Secondo un’antica tradizione asiatica, alla corte imperiale anno per anno si redigeva la storia del regno. A questo compito venivano deputati due alti ministri dell’imperatore. L’uno doveva mettere per iscritto le cose buone che erano accadute nel regno; l’altro doveva stendere una lista di quanto era avvenuto di negativo. Ma nessuno dei due era al corrente di quanto scriveva l’altro.

In un’udienza speciale e pubblica, all’inizio dell’anno nuovo e davanti alla corte imperiale, i due scrittori dovevano leggere il loro bilancio. Tutti attendevano di conoscere la verità dal contrasto tra le due relazioni.

Dopo aver ascoltato i resoconti, l’imperatore rivolgendosi alla corte chiedeva: «Chi di voi ha da dire qualche cosa, la dica».
Fu così che un giorno l’imperatore invitò tutti ad esprimere la loro opinione. Ma nessuno osava parlare. Regnava il più assoluto silenzio.

D’improvviso si udì il gemito ed il pianto di qualcuno. Allora l’imperatore domandò: «Chi piange? Colui che ha pianto venga davanti a me e parli».
Uscì un mandarino, fece una triplice prostrazione davanti all’imperatore e disse con molto rispetto: «Maestà, nessuno di questa corte osa dire la verità. Ho paura che la nostra nazione sia in pericolo e rischi di crollare!».

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