mercoledì 6 settembre 2017

Guardate che nessuno vi inganni


«Guardate che nessuno vi inganni. Molti verranno nel mio nome dicendo: “Io sono il Cristo”, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi: è necessario che tutto questo avvenga... » (Mt 24,4–6).
Maometto si è davvero presentato ai suoi connazionali arabi come «Cristo», come «Messia», nel senso almeno di rivelatore atteso e annunciato dalle Scritture giudeo–cristiane, fino al punto di falsificare (come vedremo) il Vangelo stesso, per dimostrare che la sua comparsa era predetta.

E si è presentato «nel nome di Cristo», nel senso che quella presunta predizione fu dal Corano attribuita a Gesù medesimo: così, «molti furono tratti in inganno». Ed è singolare il fatto che Matteo parli subito di «guerre e rumori di guerre».
Come è stato più volte osservato – e non certo per diffamazione, ma basandosi sui testi fondanti musulmani e sugli effetti storici di quei testi – islamismo e guerra sono inscindibilmente uniti. Si tratta certamente del messaggio religioso (prima del comunismo e del nazismo, «religioni guerriere» anch’esse) che più ha sollecitato l’aggressività umana.

Persino la poligamia – quattro mogli più un numero illimitato di schiave concubine per ogni musulmano – è prevista innanzitutto per permettere al credente di far molti figli prima di cadere ancor giovane nelle battaglie per la fede.
E lo stesso paradiso è presentato soprattutto come luogo di delizie per il «riposo del guerriero».

Quei cristiani di oggi che si compiacciono al pensiero non solo di un doveroso dialogo, ma anche di una collaborazione fruttuosa e pacifica con l’islamismo dimenticano tra l’altro che questo divide il mondo in due parti: «territorio dei musulmani» e «territorio di guerra».
Quest’ultimo è ogni luogo dove il messaggio di Maometto non sia ancora accettato; e dove, dunque, è sacro dovere il portarlo con l’invasione armata.
Guerra e Corano sono, dagli inizi ad oggi, un binomio ferreo.

Vittorio Messori: Pensare la storia – Editrice San Paolo, 1992 – ISLAM 6 (279).

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