lunedì 25 settembre 2017

Esige la vittoria


Da secoli, [in ampie zone in Asia e in Africa], più volte al giorno il muezzin ricorda ai muslim, i «sottomessi», che non c’è altro Dio che Allah e che Maometto è il suo Profeta.
Il contadino turco che si prosterna a quel richiamo, forse neanche sospetta che da quelle stesse parti qualcuno aveva un giorno accettato una fede – che gli fa orrore perché la giudica blasfema – in un Dio che si fa uomo e muore per la salvezza degli uomini.
Una disfatta? Certo, sarebbe tale per il «mondo»; e lo sarebbe anche per l’islamismo, religione che non ha posto per la croce e che vuole il successo in terra per provare la forza e la potenza del suo Dio.

lunedì 18 settembre 2017

Una misteriosa necessità


Anche popoli già cristiani abbandoneranno il Vangelo per l’agnosticismo o per le sètte (e questo sembra avvenire nell’Occidente d’oggi) o passeranno a un’altra fede.
Non è questo il caso delle ampie zone in Asia e in Africa che hanno finito per abbandonare il Vangelo per il Corano?
In questa prospettiva, lo scandalo – quello provocato dalle conquiste musulmane, ma anche da ogni arretramento se non disfatta a viste umane del cristianesimo – si attenua: anzi, può sciogliersi nell’accettazione di una misteriosa necessità.
Qui, come altrove, il cristiano è chiamato alla croce dello scacco, del fallimento, del lavoro apparentemente inutile: non al trionfo del successo, conquistato una volta per tutte. È un «servo inutile» che deve annunciare la fede, darle testimonianza, consapevole che quei semi potranno essere infecondi o potranno svilupparsi in fiori e piante destinati poi a essere sradicati.

martedì 12 settembre 2017

È necessario che tutto questo avvenga


«Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti» (Mt 24,11).
[L’] ammonimento che ritorna spesso anche in altri luoghi dei Vangeli, oltre che nelle lettere di Pietro, di Giovanni, nell’Apocalisse. Ma, misteriosamente, stando alle parole del Cristo stesso, «è necessario che tutto questo avvenga».
Come gli altri scandali, anche i falsi profeti, i Messia menzogneri, sono indispensabili nell’enigmatica economia evangelica. Forse, lo sono per mettere alla prova la fede, per permetterle di definirsi, di depurarsi, di fortificarsi nello scontro con le deviazioni, con le «imitazioni».

Ma, proseguendo nel discorso che, in questo ventiquattresimo capitolo, Matteo ci riferisce, ci imbattiamo in un’altra parola di Gesù: «Frattanto, questo Vangelo del regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti...» (Mt 24,14).
Parola che va però affiancata a quell’altra, di Luca: «Ma il Figlio dell’uomo, quando ritornerà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8).
Ciò che è predetto, dunque, è che il Vangelo «sarà annunciato in tutto il mondo», che «ne sarà resa testimonianza a tutte le genti».

mercoledì 6 settembre 2017

Guardate che nessuno vi inganni


«Guardate che nessuno vi inganni. Molti verranno nel mio nome dicendo: “Io sono il Cristo”, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi: è necessario che tutto questo avvenga... » (Mt 24,4–6).
Maometto si è davvero presentato ai suoi connazionali arabi come «Cristo», come «Messia», nel senso almeno di rivelatore atteso e annunciato dalle Scritture giudeo–cristiane, fino al punto di falsificare (come vedremo) il Vangelo stesso, per dimostrare che la sua comparsa era predetta.

venerdì 1 settembre 2017

Io ho creduto, io vedo.


Mettete al fianco la mia penna,
Sul mio cuore il Cristo, mio orgoglio,
Ai miei piedi ponete questo libro,
E inchiodate in pace la bara...

Dopo l’ultima preghiera
Sulla fossa piantate la croce,
E se mi danno una pietra,
Incideteci sopra: io ho creduto, io vedo.

Dite tra voi: Dorme,
La sua dura fatica è finita;
O piuttosto, dite: Si risveglia,
Egli vede quel che ha tanto sognato.

Spero in Gesù: sulla terra,
Non sono arrossito della Sua legge;
All’ultimo giorno, davanti a Suo Padre,
Non arrossirà di me.

Louis Veuillot (1813 – 1883). L’ultima preghiera, epitaffio che si era preparato.