mercoledì 11 maggio 2016

I compromessi con un tal nemico


«[…] Imparai tempestivamente a conoscere quale nemico della Chiesa si parava davanti a noi e quante cose terribili ci aspettavano. “Ogni concetto di Dio è una viltà innominabile, un esecrabile autoinsulto”, aveva scritto Lenin a Gorki, affermando chiaramente che i comunisti si proponevano come programma di diffondere l’ateismo.

Come essi combattono l’individuo e la proprietà privata, così cercano di trasformare nel senso da loro voluto la famiglia e il matrimonio, eliminando l’opposizione, anche se il modo di perseguitare i cristiani di Stalin è un po’ diverso da quello di Nerone, di Giuliano l’apostata e delle rivoluzioni.

Uno degli slogan comunisti suona infatti così: “Noi non togliamo le chiese al popolo ma il popolo alle chiese”. Questi studi storici mi avevano insegnato a tempo che i compromessi con un tal nemico avevano giovato quasi sempre a lui».

Card. Josef Mindzenty, Memorie, p. 35.

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