domenica 9 febbraio 2014

Tra l’assurdo e il mistero

Sono al secondo piano di un edificio in fiamme; la scala è crollata, le fiamme salgono e rendendomi conto di questo, mi affaccio alla finestra e sento una voce che mi dice...

Quando l’uomo deve entrare al cospetto di Dio, è come quando uno deve andare davanti a un personaggio illustre: è già a posto, si è già lavato la faccia, si è già vestito bene, però cerca ancora di mettersi in ordine… A un certo momento diventa normale, è pronto. Le anime che vanno a farsi belle, dice Dante. Ecco, questo credo che sia proprio il clima del Purgatorio.
 

Tutta la prospettiva sullo spirito è una follia per “l’uomo psichico”, per l’uomo che non è illuminato dallo Spirito. Ed è la sola follia che ci salva dall’assurdità; l’assurdità di un’esistenza senza scopo, senza esito, senza ragione.
L’alternativa è tra l’assurdo e il mistero, perché di queste cose noi non sappiamo molto. Allora dobbiamo fare il salto e abbracciare il mistero: questo è l’atto di fede. Perché questa è la sola condizione che ci è data: salvare la ragione per salvarci dall’assurdo.
 

Qualche volta a me capita di fare questo esempio: io sono al secondo piano di un edificio e a un certo punto al primo piano si sviluppa un incendio; la scala è crollata, le fiamme salgono e… rendendomi conto di questo, mi affaccio alla finestra e sento una voce che mi dice: “Gettati, che c’è il telone dei pompieri”. Tutto il mio essere non ha voglia di gettarsi, vorrebbe scendere la scala gradino per gradino, ragionamento per ragionamento…; ma la scala non c’è più. Allora quello che sarebbe per sé un atto irragionevole – gettarsi dalla finestra – diventa l’unico atto ragionevole. così è l’atto di fede.
In sostanza, l’annuncio del Vangelo è la voce che mi dice: “C’è il telone dei pompieri, buttati!”.


Domande e risposte sull’Aldilà - Intervista di Giancarlo Perna al Card. Giacomo Biffi. Raidue – Passioni – 5 agosto 1998.

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