lunedì 15 ottobre 2012

Il risveglio della ragione e dell’antica fede


«Sul quotidiano Avvenire in data 27 maggio 1990 comparve una mia ampia intervista. […] Mi fu chiesto con molto candore e con invidiabile ottimismo: “Ritiene anche lei che l’Europa o sarà cristiana o non sarà?”.
Io penso - dicevo - che l’Europa o ridiventerà cristiana o diventerà musulmana.
Ciò che mi pare senza avvenire è la “cultura del niente”, della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale, che sembra essere l’atteggiamento largamente dominante nei popoli europei, più o meno tutti ricchi di mezzi e poveri di verità.
Questa cultura del niente (sorretta dall'edonismo e dalla insaziabilità libertaria) non sarà in grado di reggere all’assalto ideologico dell’Islam, che non mancherà: solo la riscoperta dell’avvenimento cristiano come unica salvezza per l’uomo - e quindi solo una decisa resurrezione dell’antica anima dell’Europa - potrà offrire un esito diverso a questo inevitabile confronto.

Purtroppo né i “laici” né i “cattolici” pare si siano resi conto del dramma che si sta profilando.

I “laici”, osteggiando in tutti i modi la Chiesa, non si accorgono di combattere l’ispiratrice più forte e la difesa più valida della civiltà occidentale e dei suoi valori di razionalità e di libertà: potrebbero accorgersene troppo tardi.
I “cattolici”, lasciando sbiadire in se stessi la consapevolezza della verità posseduta e sostituendo all’ansia apostolica il puro e semplice “dialogo” ad ogni costo, inconsciamente preparano (umanamente parlando) la propria estinzione.
La speranza è che la gravità della situazione possa a un certo momento portare a un efficace risveglio sia della ragione che dell’antica fede.»

Giacomo Biffi. Memorie e digressioni di un italiano cardinale, Cantagalli - 2007.


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