lunedì 8 novembre 2010

Laicità e laicismo

«Nell’orizzonte della presenza della Chiesa nel mondo, emerge non di rado il discorso sulla laicità, che sembrerebbe a qualcuno di per sé incompatibile con ogni istanza di tipo religioso. Per ragioni di giustizia, bisogna dire che la laicità nasce con il cristianesimo: il mondo, in quanto creato da Dio, non è Dio e la grazia della redenzione suppone la natura umana. 
Il Concilio Vaticano II è stato esplicito al riguardo: «Molti nostri contemporanei sembrano temere che, se si fanno troppo stretti i legami tra attività umana e religione, venga impedita l’autonomia degli uomini, delle società, delle scienze. Se per autonomia delle realtà terrene intendiamo che le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare, allora si tratta di una esigenza legittima, che non solo è postulata dagli uomini del nostro tempo, ma è anche conforme al volere del Creatore. (…) Se invece, con l’espressione “autonomia delle realtà temporali” s’intende che le cose create non dipendono da Dio e che l’uomo può adoperarle così da non riferirle al Creatore, allora nessuno che creda in Dio non avverte quanto false siano tali opinioni. La creatura, infatti, senza il Creatore svanisce. Del resto tutti coloro che credono, a qualunque religione appartengano, hanno sempre inteso la voce e la manifestazione di Lui nel linguaggio delle creature. Anzi, l’oblio di Dio priva di luce la creatura stessa» (Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 36).
È del tutto evidente che la distinzione fino alla separatezza tra le due sfere, e il preteso confinamento della religione nello spazio individuale e privato, non appartengono alla visione né cristiana né religiosa delle cose, ma neppure alla ragione, semplicemente perché non appartengono all’uomo. L’uomo è uno in se stesso e non sopporta schizofrenie. 
Inoltre, la civitas mundi e la civitas Dei riguardano gli stessi “cittadini” e quindi entrambe le città hanno come scopo il bene delle medesime persone: bene che, pur avendo differenti e specifiche nature nelle rispettive sfere, tuttavia non si escludono e non sono tra loro contradditori. Infatti, il bene supremo della vita eterna non ostacola il bene materiale dell’individuo e della società, al contrario lo promuove con iniziative sociali e umanitarie che la Chiesa pratica da sempre.»

Angelo Bagnasco - Reggio Calabria, 14 Ottobre 2010. “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese”

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1 commento:

  1. La separatezza fra l'umano e il divino deve esserci perche vi un tempo per ogni cosa, ma finisce con il fraintendersi come quel rapporto sentimentale asettico, igienico,lontano, che coglie i ns ragazzi di oggi che usano amarsi con gli ausilii tecnologici.
    Se si è attratti da Dio, tutto da Lui prescinde e tutto si fa per suo volere.In Lui e per Lui uttto si compie.
    Laicismo è un termine moderno che vedo come il rapporto espresso nel mio precedente paragone.

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